Il pensiero politico e filosofico di Montesquieu è ancora oggi alla base
delle democrazie moderne, grazie alla sua idea rivoluzionaria di
separazione dei poteri. Questo principio non solo è alla base della
struttura costituzionale di molti Stati contemporanei, ma garantisce
anche il corretto funzionamento delle istituzioni e la tutela delle libertà
fondamentali.
● Potere legislativo: esercitato dal Parlamento, composto da Camera
dei Deputati e Senato della Repubblica, che hanno pari poteri (bicameralismo perfetto).
● Potere esecutivo: affidato al Presidente del Consiglio e ai ministri,
che governano solo se ottengono la fiducia del Parlamento.
● Potere giudiziario: è indipendente, con una magistratura autonoma
e una Corte Costituzionale che verifica la legittimità delle leggi.
● Poteri separati ma cooperativi, con il Parlamento centrale.
● Sistema basato su equilibrio e fiducia politica
● Potere legislativo: esercitato dal Congresso, composto dalla
House of Representatives (Camera) e dal Senato. Qui il
bicameralismo è imperfetto, perché le due camere hanno poteri
diversi (es. il Senato approva le nomine presidenziali e giudica nei
casi di impeachment).
● Potere esecutivo: è concentrato nel Presidente, che è sia capo
dello Stato che del Governo, ed è indipendente dal Congresso.
● Potere giudiziario: al vertice si trova la Supreme Court, che ha il
potere di dichiarare incostituzionali leggi e atti del governo.
● Rigida separazione, ogni potere può bloccare gli altri.
● Sistema competitivo con forti controlli reciproci
Non in tutti gli Stati il pensiero di Montesquieu viene applicato. In molti
paesi, la separazione dei poteri è debole o completamente assente,
portando a gravi conseguenze per la democrazia, la giustizia e i diritti
umani.
Ad esempio:
● In Russia, il potere esecutivo (guidato dal Presidente) ha un
controllo quasi totale sugli altri poteri. Il Parlamento è fortemente
condizionato dal governo e il sistema giudiziario è spesso
politicizzato, rendendo difficile un reale equilibrio tra i poteri.
● In Cina, il Partito Comunista controlla contemporaneamente il
potere legislativo, esecutivo e giudiziario. Non esiste una vera separazione dei poteri, e la magistratura non è indipendente, ma
subordinata agli organi politici del partito.
● In Turchia, negli ultimi anni si è verificato un progressivo
accentramento del potere nelle mani del Presidente, con
limitazioni all’indipendenza dei giudici e una forte pressione sul
Parlamento e sulla stampa.
In questi contesti, la mancanza di separazione dei poteri porta a una
concentrazione eccessiva del potere, che può sfociare in autoritarismo,
censura, repressione del dissenso e violazioni dei diritti umani.
Le Costituzioni moderne, come quella italiana, si fondano sul principio
che tutti devono rispettare la legge, anche chi governa. I poteri pubblici
sono limitati dalla legge stessa, e i diritti dei cittadini sono tutelati da
organi di garanzia come le Corti costituzionali.
Montesquieu sosteneva che le leggi devono adattarsi alla cultura, alla
storia e alla società di ciascun popolo. Oggi questo principio si riflette nel
rispetto delle diversità culturali e nell’uso del diritto comparato, cioè lo
studio e il confronto tra sistemi giuridici diversi.
Nelle democrazie moderne, i cittadini possono controllare il potere attraverso:
● Elezioni;
● Stampa libera;
● Proteste e diritto di manifestazione;
● Accesso all'informazione;
Esistono inoltre istituzioni indipendenti che vigilano sul potere, come le
autorità anticorruzione, i tribunali e le corti costituzionali.